Le agende vanno di moda, e non solo perché il 2013 è partito, ma perché ormai da Monti a Grillo tutti ne hanno una, o quasi tutti visto che quella del PD e del PDL sinceramente le ho perse per strada.
L’agenda Monti è abbastanza chiara, diretta, molto aziendalista.
L’agenda Grillo è direttissima e condivide alcuni punti di quella di Monti, ecco quelli principali:
• la Legge anticorruzione (che ricordiamo ha portato avanti il governo del Professore)
• il Reddito di cittadinanza (chiamato da Monti “reddito di sostentamento minimo”)
• l’ Abolizione dei contributi pubblici ai partiti (non totale per Monti in quanto chiunque dovrebbe avere la possibilità di poter Salire in Politica)
• l’elezione diretta dei candidati alla Camera o al Senato (tale e quale)
• l’istituzione di un politometro per la verifica di arricchimenti illeciti da parte della classe politica negli ultimi vent’anni (l’agenda del professore non la richiede retroattiva con un pizzico di realismo in più)
• misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa sul modello francese (l’agenda monti parla un pochino del rilancio dell’economia in generale e a noi non dispiacerebbe se il modello una volta tanto fosse italiano).
Certo le differenze sostanziali ci sono: la TAV, l’euro, i mandati parlamentari ed il referendum propositivo (voi cosa ne pensate?).
Fatta questa analisi basilare però mi viene da pensare all’articolazione di un discorso più ampio e conscio di cosa significhi fare politica e non solo urlare. Il punto fondamentale che mi sposterebbe verso l’Agenda Monti anche se i due programmi fossero uno la fotocopia dell’altro, è la serietà e l’esperienza del Professore. Al contrario dei governi precedenti, ciò che il governo ha detto che avrebbe fatto è stato votato ed è diventato legge con velocità. Il riconoscimento internazionale di Monti è fondamentale, come anche il sapersi muovere della sua squadra tra le difficili anse dei palazzi del potere. Grillo potrebbe fare quello che scrive solo se avesse l’80% delle preferenze o entrasse in parlamento con i suoi commilitoni, molto in stile CasaPound…
In un discorso più generale mi convince il parlare di misure e incentivi sulla base di dati concreti, parlare di efficienza, parlare di Donne, Europa e Capitale Umano. Tutto questo racchiuso in un’ottica macro: “il cambio di mentalità degli Italiani”. Dobbiamo provare a sforzarci, secondo l’ultimo Primo Ministro e anche l’autore dell’articolo che state leggendo, di diventare Italiani e smetterla di fare gli Italioti. I passaggi sono lunghi e non indolore, ma come già abbiamo scritto in altri post, l’ottica di lungo periodo è essenziale e forse ci porterà lontano e fuori da questa empasse italo/europea, proprio grazie ad una maggiore integrazione, concorrenza e merito.
La missione è dura, se non impossibile. Troppi italioti vivono di rendite di posizione ereditate ed inscalfibili. E proprio questo fa si che gli ultimi non ce la facciano a salire i gradini per tirare fuori la testa e anche solo respirare un po’; un po’ di liberismo sarebbe la prima medicina socialdemocratica.
In ultima analisi i due programmi non sono molto distanti l’uno dall’altro, perché allora ci si dovrebbe fidare di qualcuno che non ha la minima credibilità internazionale e non ha mai avuto a che fare con la politica ed i ragionamenti che vi stanno dietro? Riflettiamoci!
Parto dalla premessa che votero’ Monti e che sono iscritto anche ad peragendamonti.it.
Il cambiamento a cui italioti si ispira purtroppo in italia è ben lontano dall’essere avvenuto e la Prova viene dal il successo e dall’impatto sulle intenzioni di voto (utlimi sondaggi) dello show di Berlusconi a servizio pubblico.
Questo non implicherà una sconfitta di Monti. Proprio a causa della legge elettorale è importante definire cosa vorrà dire aver vinto le elezioni, è difficilissimo che in un mese Monti riesca a far spostare un bacino che vale il 20% di elettori (circa 7 Milioni di elettori!). Cio’ che sarà importante per la vittoria di Monti saranno il numero dei senatori e la possibile (probabile) sconfitta del PD in regioni chiave come Lombardia, Veneto e Campagna per il senato.
Tornando al post penso che se confrontassimo il programma di PD, PDL, M5S, Agenda Monti sono sicuro che potremo trovare almeno 5 o 6 punti in comune la maggior parte riguardo alla sistemazione del nostro assetto istituzionale che penso sia il piu’ grosso problema oggi dell’Italia. Quello in cui spero è che l’Italia ancora una volta riesca in un colpo di reni finale e diventi moderna a livello istituzionale.
Io da ex-Berlusconiano posso dirvi che ormai le sue canzoni non le sento piu’ pero’, purtroppo, io sono qui a Milano e di ex-Berlusconiani ce ne sono sempre di meno.
Ale